Una marea blu e gelatinosa ha invaso la costa algherese. Niente di anomalo o misterioso: sono migliaia di velella velella, piccole meduse oceaniche a forma di vela che, trasportate dal vento, si sono arenate sulla riva colorando di azzurrognolo i litorali algheresi.

Dalla Speranza fino alle Bombarde in questi giorni gli ammassi privi di vita dei celenterati hanno fatto sentire prepotentemente la loro presenza a causa del tanfo puzzolente, distinguibile a parecchie decine di metri di distanza. È un fenomeno naturale. Favorite dalle correnti le meduse infatti sciamano verso le coste mediterranee.

Per questo particolare modo di muoversi le velelle sono comunemente note con il nome di "Barchette di San Pietro". Vivono nelle acque temperate e calde di tutti gli oceani, proliferando in certi periodi, e formando con i loro densi assembramenti delle macchie oleose e bluastre facilmente rilevabili anche da lontano.

«Un primo gruppo era già arrivato lo corso marzo, tutti esemplari giovani. Ora invece sono tutti adulti. Esemplari anche di 6/7 cm», scrive il biologo e naturalista Roberto Barbieri nella sua pagina social. «Sono parenti delle meduse e si muovono sulla superficie del mare spinte dal vento (galleggiano ed hanno un tessuto a forma di vela, da cui il nome). È assai probabile che la pesca (diminuzione dei loro predatori), insieme all'aumento della temperatura marina, favorisca l'elevata riproduzione di questa specie». 

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