Migliaia e migliaia di ettari di territorio andati in fumo, centinaia e centinaia di uomini e donne in campo, decine di mezzi aerei in volo, alcuni provenienti anche dalla Francia e dalla Grecia. E ancora: case e residence evacuati, stragi di animali, campi distrutti, aziende agricole in ginocchio.

Impossibile al momento fare una stima dei danni e della devastazione provocata dagli incendi che hanno colpito nelle ultime ore l’Oristanese, il Montiferru, il Marghine, l’Ogliastra e anche il Nord della Sardegna. Ma in molti parlano di una “catastrofe senza precedenti”.

Sono tanti i Comuni dove la situazione è gravissima: Cuglieri (LE FOTO), Santu Lussurgiu, Scano Montiferro. E anche Tresnuraghes, con la frazione di Porto Alabe, dove, come a Scano, centinaia di persone sono state costrette a lasciare case e residence. Ma il fuoco ha toccato anche la zona di Macomer. E poi Arzana, Ittiri e tanti altri centri, che devono fare i conti con la minaccia di roghi sospinti dal vento e che, se non domati del tutto, rischiano di riprendere forza. 

Una situazione desolante e preoccupante, per la quale verrà chiesto a Roma lo stato di calalità naturale.

La giunta Solinas si è riunita in seduta straordinaria assieme ai responsabili della Protezione civile e ai sindaci di Cuglieri,  Sennariolo, Tresnuraghes, Flussio, Modolo, Tinnura, Suni, Santu Lussurgiu, Scano Montiferro, Sagama, Macomer, Arzana e Villa grande. Obiettivo: fare il punto sulle devastazioni e stilare una lista delle prime necessità e delle priorità, prima di inoltrare richiesta ufficiale al Governo per l’ufficializzazione dello stato di calamità. 

Attivati per ottenerlo quanto prima anche i deputati sardi, bipartisan, in appoggio allo stesso Solinas che ha ricevuto la telefonata di solidarietà del ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini e che è pronto a scrivere al premier Mario Draghi per far avere all’Isola aiuti immediati. 

"Nella storia dell’autonomia sarda non si è mai verificata una situazione simile”, ha detto il governatore dopo la riunione con i sindaci. “Secoli di storia e oltre 20mila ettari di territorio sono andati in fumo e intere aziende sono finite in ginocchio”, ha proseguito Solinas ai microfoni di Videolina, confermando il via libera alla deliberazione che decreta lo stato d’emergenza propedeutica per chiedere appunto al Governo la proclamazione di quello di calamità naturale. 

"Chiediamo che oltre i ristori siano anche inserite nel Piano nazionale di rinascita e resilienza le risorse necessarie per un importante piano di riforestazione”, ha concluso il governatore. 

Intanto, mentre si tenta di domare una volta per tutte i numerosi focolai ancora attivi, sono iniziati anche i primi accertamenti per chiarire le cause dei devastanti roghi di questi giorni.

Una delle ipotesi è che l’inferno di fuoco possa essere stato scatenato dal rogo, appiccato in maniera dolosa, a un’autovettura nell’Oristanese. Ipotesi tutta da confermare. Certo è che da più parti è comunque forte il sospetto che dietro la devastazione ci sia la mano degli incendiari, agevolata dal vento e dalle temperature roventi di questi ultimi giorni.

(Unioneonline/l.f.)

© Riproduzione riservata