«Cara Unione,

Sento doveroso scrivere qualcosa come rappresentante di tutti gli autotrasportatori che ogni giorno durante i numerosi viaggi in nave subiscono ingiustizie. È un problema già noto ormai da anni, quando arriva un po’ di turismo - che a parer mio non guasta per il bene dell’economia sarda - ecco che per noi autotrasportatori è finita, non ci sono più cabine!!! Tutta colpa della gestione dei signori dei piani alti che danno via libera per i preziosi posti letto alle agenzie viaggi senza alcun ritegno, senza pensare che chi lavora con un mezzo in strada macinando chilometri, aggiunti al carico-scarico delle merci, ha assolutamente bisogno di un letto per riposare!

In questi giorni per esempio sono arrivati in migliaia dall’estero e dal nord Italia prendendo d’assalto le navi, si trattava di un semplice ponte 25 Aprile-1 Maggio e per noi le cabine e i posti letto non esistono più, ma cosa succederà in estate?

Sono anni che chiediamo aiuto alla Regione Sardegna per un briciolo di tutela nei nostri confronti, sono costretto a mantenere una sorta di anonimato altrimenti potrei anche ricevere un’interdizione e non potrei più viaggiare, la tratta più colpita e più boicottata è la Genova-Porto Torres, sempre stracolma di gente ma nonostante tutto si dà più importanza alla Livorno-Olbia con navi nuove e lussuose e per Porto Torres non si fa nulla.

Chiedo a nome di tutti noi un aiuto alla Regione perché non siamo sostenuti da nessuno, siamo molto arrabbiati per il comportamento nei nostri confronti delle compagnie navali, in fondo non chiediamo tanto, solo un letto per riposare e per noi che viaggiamo tutto l’anno ci dovrebbe essere un briciolo di priorità mentre quando arrivano i turisti per noi è finita. Si dovrebbero lasciare per gli autisti almeno una decina di cabine invendute in ogni viaggio.

Concludo il mio sfogo sperando che il presidente della Regione e la sua nuova giunta possano finalmente dare una mano a tutti noi autotrasportatori, non pretendiamo tanto, solo un letto per poter riposare in modo da affrontare lucidi e con serenità il lavoro il giorno seguente». 

Lettera firmata*

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