Benedetta Porcaroli, nata a Roma quasi 26 anni fa, si appresta a vestire i panni della Madonna nel film “Vergine secondo Maria” (al cinema dal 23 maggio) del regista sardo Paolo Zucca, che assieme alla scrittrice Barbara Alberti ci conduce in un viaggio oltre le rigide limitazioni delle fonti bibliche (qui l’intervista a Barbara Alberti su Radiolina).

Un’occasione per l’attrice romana di pensare non solo ai temi del femminismo, ma anche alla maternità: «Mi affascina tantissimo l'idea, la trovo un'esperienza psichedelica quella di diventare madre. Avere un figlio penso renda la vita più completa, è in grado di sbaragliare tante cose che fanno perdere energia e tempo». Magari con il suo compagno, Riccardo Scamarcio? «Mi piacerebbe che avvenisse con l'uomo che amo, come dice la mia Maria, non per mano di un Dio. Per me i figli sono una diretta conseguenza dell'amore, dunque mi auguro che succeda là dove questo sentimento comanda. Nel trailer della mia vita da madre con i figli che da sempre mi immagino, è così».

Con Scamarcio, 19 anni di differenza, ormai non si nasconde più: «Sono cresciuta con gli amici dei miei genitori e il mondo adulto mi ha sempre affascinato. Ho 25 anni ma anche un lavoro stabile e lui comunque, come dire, è... un ragazzo. Riusciamo a organizzare le nostre età in maniera simpatica e divertente per tutti e due».

Come vada vada, l’importante è che «dopo i figli si resti insieme. Sono figlia di genitori separati e quindi sogno una famiglia che rimanga insieme». «Un trauma, io ero cresciuta con mio padre e improvvisamente è uscito dallo scenario di casa. Da allora, in ogni momento, sento dentro di me che la figura di mio padre mi è mancata. Adesso ne posso prendere atto con maturità, ho un bellissimo rapporto con la mia famiglia, andiamo tutti d'accordo. Ma da piccola, no».

(Unioneonline/D)

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