Mentre la A2 femminile di volley si avvia verso i titoli di coda con la finale playoff tra Talmassons e Busto Arsizio, e il mercato del campionato cadetto inizia a muoversi con i primi colpi, in entrata e in uscita, in casa Hermaea Olbia tutto tace.

L’annata, decima consecutiva in cadetteria, è culminata 2 settimane fa con la sudata conferma della categoria, passata per la poule salvezza e un quarto posto assoluto in classifica alle spalle di Offanengo, Brescia e Lecco grazie al netto successo casalingo nell’atto finale contro Bologna, condannata alla retrocessione proprio dalle galluresi.

«Abbiamo disputato una bellissima poule salvezza: siamo andati in costante crescita, e contro Bologna si è visto il vero potenziale che poteva avere la squadra se avesse lavorato tutte le settimane per concedersi queste prestazioni. Questo è il mio piccolo rammarico», ha commentato a giochi fatti l’allenatore Dino Guadalupi, alla terza stagione a Olbia. Interpellato sulla possibilità di una quarta, il coach ha replicato: «Da parte mia c’è la piena disponibilità: la società si prenderà del tempo per fare dei bilanci e ragionare sul futuro, ma intanto vorrei ringraziarla per avermi rinnovato la fiducia nonostante a un certo punto della stagione i risultati non arrivassero».

Di norma, l’Hermaea ci impiega sempre un po’ per ripartire: non è club da colpi a ridosso della stagione appena conclusa, ciò che vale per il roster e per lo staff tecnico. Fermo restando che la prima operazione riguarda sempre l’allenatore, come accadde anche l’anno scorso, con la riconferma di Guadalupi, che arrivò ai primi di luglio.

L’auspicio è che quest’anno si posa partire prima, anche perché le altre squadre hanno già iniziato a fare mercato, e nell’incertezza molte delle protagoniste in biancoblù dell’ultimo campionato potrebbero decidere di accasarsi altrove. E sarebbe un peccato.

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