Israele stringe i tempi dell'attacco a Rafah: stando alla testimonianza di un giornalista dell’Associated Press, l’Idf avrebbe «ammassato decine di carri armati e veicoli blindati lungo il confine meridionale con la Striscia di Gaza», al valico israeliano di Kerem Shalom, in quelli che sembrano essere i preparativi per l’invasione della città al confine con l’Egitto, che Israele considera l’ultima roccaforte di Hamas e dove si sono rifugiati circa 1,4 milioni di civili palestinesi.

Per l’Egitto la presenza militare israeliana nella città di confine «costituirebbe una violazione del trattato di pace e la risposta del Cairo sarebbe decisiva», ha detto una fonte informata al sito egiziano Al Ahram.

E proprio l'Egitto è impegnato in queste ore a mediare sull’accordo per gli ostaggi: teme i "profughi di guerra" palestinesi che potrebbero entrare nel Sinai in seguito all'assalto a Rafah e quindi ha fretta di proporre un accordo a Hamas che potrebbe anche comportare il rinvio dell'operazione nella città meridionale, come hanno rivelato gli stessi media del Cairo.

Intanto, la squadra negoziale israeliana ha ricevuto il "via libera" dal gabinetto di guerra con un mandato preciso: «Flessibilità nella posizione di Israele in modo che, se ci fosse un cambiamento per la pressione militare, sarà possibile andare avanti rapidamente con un accordo».

Nelle ultime ore allarme anche per la nave israeliana Msc Darwin, che il gruppo yemenita Houthi, sostenuto dall'Iran, ha rivendicato di aver preso di mira nel Golfo di Aden, colpendola con missili navali e droni.

(Unioneonline)

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