Piero Fassino è stato denunciato per tentato furto dopo essere stato bloccato al duty free dell’aeroporto di Fiumicino con un profumo nella tasca del giaccone.

Ne parla il “Fatto Quotidiano”, che ha anche interpellato il deputato dem, parlamentare per sette legislature, ministro della Giustizia dal 2000 al 2001, segretario Pd e sindaco di Torino per cinque anni dal 2011 al 2016.

I fatti risalgono alla mattina del 15 aprile: Fassino doveva partire per Strasburgo, superati i controlli si è fermato al duty free e ha preso un profumo da donna da 100 euro da regalare alla moglie.

«È squillato il cellulare – racconta il deputato – e avendo il trolley in una mano e il telefono nell’altra ho appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone».

Ed è qui che emerge la discrepanza. Secondo il quotidiano Fassino si sarebbe allontanato oltre le casse facendo scattare l’allarme anti-taccheggio. Secondo quanto riferito da Fassino invece ciò non sarebbe accaduto, e sarebbe stato il semplice gesto di mettere il profumo in tasca a portare il vigilante a bloccarlo.

Ne è nata una discussione, accorata ma educata e civile, in cui il deputato ha spiegato di non avere alcuna intenzione di rubare il prodotto, e anzi avrebbe anche chiesto di pagarlo e di comparne due per dimostrare la sua buona fede. Niente da fare, i responsabili del duty free hanno sporto denuncia.

Le parole di Fassino: «Sono stupito per un episodio che pensavo di aver già chiarito con i responsabili. Lunedi scorso, prima di imbarcarmi, ho fatto un passaggio al Duty Free di Fiumicino per acquistare un profumo per mia moglie. Con il trolley in mano e il cellulare nell'altra, non avendo ancora tre mani ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse. In quel momento si è avvicinato un funzionario della vigilanza che mi ha contestato quell'atto segnalandolo ad un agente di polizia. In vita mia non mi sono mai appropriato di alcunché. E certo non intendevo appropriarmi indebitamente di un boccettino di profumo che avrei voluto pagare».

(Unioneonline/L)

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