«C'è tanto spazio per fare energia verde sulle grandi aree, come i tetti delle stalle e delle industrie. Ma sottrarre terreno agricolo significa speculare. Per questo stiamo lavorando a un articolo molto serio, che ponga limiti serissimi a questo tipo di sviluppo senza freni e che invece garantisca produzione energetica».

Lo ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, a margine della prima tappa del Giro E-24.

«L'agrivoltaico - ha spiegato il ministro - verrà fatto sulle strutture e sui terreni con sistemi però compatibili con l'agricoltura. Perché non riesco a immaginare la nostra Italia violentata da un modello di sviluppo senza razionalità. Va prodotta energia pulita, va prodotta bene, nel rispetto dell'ambiente, altrimenti c'è una contraddizione: si impatta sull'ambiente in maniera devastante per cercare di approfittare dei vari incentivi che ci sono e del momento nel quale l'agricoltura è più in difficoltà per togliere territorio alla nostra tradizione di eccellenza».

«Noi - sottolinea ancora il ministro dell'Agricoltura - non siamo un governo che cambia leggi a chi ha investito per realizzare un'opera. Perciò le opere previste, che non sono in numero eccezionale, verranno realizzate, non si tratta di opere a grandissimo imbatto ambientale, e ci saranno altre aree agricole che noi consideriamo ovviamente utilizzabili, quelle accessorie alle grandi arterie di circolazione ferroviaria e autostradale, le aree che sono agricole, ma che non vengono utilizzate e non posso essere usate come agricole, ad esempio le cave».

«Questa norma è una norma di buonsenso», conclude Lollobrigida osservando che «produrre energia pulita dove si può produrre senza impattare, in maniera importante come abbiamo fatto e dimostrato di fare come ministero, non togliendo terreno che può essere dedicato alla produzione di cibo di qualità».

Il ministro ha anche smentito divergenze in tema di politiche energetiche con il collega Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente, intervenuto anch’egli in questi giorni sulla necessità di non deturpare il territorio con grandi impianti per l’energia verde: «Io e Pichetto non solo siamo colleghi, siamo amici e ci sentiamo costantemente. È uscito che ci siano divergenze tra me e lui, ma non c'è alcun tipo di fondamento. Pichetto da agricoltore sa bene quanto è rilevante la tutela del territorio. Noi non vietiamo la produzione di energia solare, il ministero ha finanziato solo quest'anno 13.500 aziende e arriveremo a 26mila per mettere i pannelli solari su aree come tetti delle stalle e delle industrie ma senza macchie nere a terra».

(Unioneonline/l.f.)

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