Ergastolo, è la sentenza pronunciata pochi istanti fa dalla Corte d'assise di Nuoro nei confronti di Giuseppe e Maoro Contena, gemelli di Orune di 52 anni, accusati dell’omicidio del vicino di pascolo Mauro Antonio Carai, 74 anni, assassinato con 35 coltellate a “Su Cumonale ’e susu”, nelle campagne di Orune, a pochi metri di distanza dalla statale 389.

L'omicidio la sera del 27 agosto del 2021, tra le 20.30 e le 21. La stessa in cui le telecamere di Orune ripresero il passaggio dell’auto Fiat Doblò dei gemelli Giuseppe e Maoro Contena, in un orario, erano circa le 20.59, che per gli inquirenti è compatibile con quello necessario per percorrere in auto il tratto di strada che dal paese porta sino alla cantoniera e alla stradina dove fu ucciso Carai.

Nei giorni successivi nel Doblò e nella Panda le auto dei due gemelli , difesi da Luigi Esposito e dagli avvocati romani Stefano Zoccano e Nicola Caricaterra, era stato ritrovato il dna e il sangue della vittima. Tracce sul sedile e sul tappetino del lato passeggero come pure sullo sportello. Prove a loro carico mai superate.

I gemelli Contena per diversi giorni, dopo una perquisizione dei carabinieri di Nuoro, che già dal 1° settembre erano sulle loro tracce, coordinati nelle indagini dal pm Riccardo Belfiori, si resero irreperibili. Prima di ricomparire in caserma accompagnati dal loro legale, ma poi rimasero in libertà perché non ci fu nessuna ammissione di colpa. Nei loro confronti non c'era ancora una misura cautelare. Misura cautelare che arrivò nel dicembre successivo. Oggi, la condanna. Ad ascoltare la sentenza a Nuoro, solo i familiari della vittima, costituitisi parte civile con gli avvocati Pasquale Ramazzotti e Lorenzo Soro con le figlie scoppiate in lacrime.

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