Indennità incassata pur essendo in pensione, condannato il presidente della Sfirs
Tonino Chironi dovrà risarcire l’istituto di credito: accolte le richieste della Corte dei ContiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La Corte dei Conti ha condannato il presidente della Sfirs Tonino Chironi a risarcire l’istituto di credito di 266.538 euro per l’indennità incassata dal 1 gennaio 2021, nonostante fosse andato in pensione.
La sentenza è stata depositata dal collegio presieduto dalla giudice Donata Cabras, che ha accolto le richieste del procuratore regionale. Aveva notificato al presidente l’atto di incolpa azione, dopo aver scoperto che avrebbe continuato a incassare lo stipendio di 90.000 euro dalla banca della Regione Sardegna, nonostante fosse stato messo in quiescenza.
I pm erariali ritenevano che Tonino Chironi non avrebbe più potuto percepire l’indennità, visto che si tratta di una società in house della Regione e che vige una norma che vieterebbe espressamente ai pensionati di percepire anche lo stipendio pubblico.
Nato a Orani 72 anni fa, il presidente della Sfirs è stato un libero professionista con studio a Cagliari da oltre 40 anni. È stato curatore fallimentare presso il Tribunale di Cagliari, sindaco e revisore contabile in enti e aziende pubbliche e private, difensore tributario nelle liti tra contribuenti e fisco a difesa del consumatore. Esperto consulente in materia finanziaria, fiscale, diritto commerciale e societario è stato anche manager di numerose aziende pubbliche e private.
Nel procedimento davanti alla Corte dei Conti che si è appena concluso è stato difeso dall’avvocato Francesco Cocco Ortu. Depositata la sentenza ora Chironi potrà presentare ricorso in appello a Roma.