Dodici mezzi della nettezza urbana, bruciati dal rogo sviluppatosi nel deposito della Sangalli Giancarlo & C. srl, nella zona industriale di Porto Torres, sono stati messi sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Sassari che ha aperto una inchiesta per far luce sulla vicenda.

I carabinieri del comando provinciale di Sassari, su disposizione del sostituto procuratore, Angelo Beccu, dovranno accertare le cause all’origine dell’incendio che ha divorato gli autocompattatori la sera di martedì 30 aprile scorso. L’area, off limits, sarà oggetto di perizia da parte degli investigatori che dovranno accertare l’origine delle fiamme divampate intorno alle 21.30, in seguito domate dai vigili del fuoco del distaccamento di Porto Torres e di Sassari, una operazione di spegnimento durata oltre due ore che ha impedito alle fiamme di danneggiare gli altri mezzi.

Non si esclude nessuna pista, neppure quella dolosa. All’indomani dell’incendio i carabinieri assieme ai colleghi del Noe hanno effettuato un primo sopralluogo per una prima perizia sui mezzi e sulla zona, eventualmente violata. Nessuna effrazione nei cancelli di ingresso. Ma introdursi all’interno del deposito non è difficile. Al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in tutta l’area, visibile dalla provinciale 34. Secondo una prima stima i danni ammonterebbero a circa 300mila euro. In attesa che sia fatta maggiore chiarezza sulle origini del rogo, il primo cittadino Massimo Mulas ha espresso la sua vicinanza ai dirigenti e ai dipendenti dell'azienda. 

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