La vittoria contro la Juventus di domenica è stata la ciliegina sulla torta per la Primavera del Cagliari che, dopo la conquista della Coppa Italia, ha potuto festeggiare altri tre punti importanti in chiave classifica e finale di campionato. Nonostante un piccolo turnover proposto dal tecnico Fabio Pisacane, la squadra ha risposto presente e ha dimostrato, ancora una volta, quanto la forza dei rossoblù è proprio quella di essere un grande gruppo. Un successo, quello di domenica, che porta l’Under-20 del Cagliari a -4 dal sesto posto (ossia dalla zona playoff) a seguito dei posticipi della sestultima giornata.

«È banale a livello giovanile parlare di turnover», ha detto Pisacane. «Sono ragazzi tutti sullo stesso livello, poi per caratteristiche e gioco è normale scegliere uno o l’altro giocatore. Oggi questa squadra ha capito quello che vuole l’allenatore. La scelta di Auseklis titolare? Sta crescendo, già a Genova aveva fatto una grande gara. È merito di Berretta e Squizzi se oggi si esprime a questi livelli».

Ma l'allenatore degli isolani si è detto orgoglioso non solo dei vari singoli, ma dell'intero lavoro messo in pratica da tutta la compagine: «Faccio i complimenti ai ragazzi perché non era facile. Sono orgoglioso di loro perché hanno fatto qualcosa di straordinario. Non è solo il risultato, ma penso che la cosa più bella è che sono cresciuti tanto, per cui sono veramente orgoglioso di loro e come ho detto tante volte vincere è difficile, rimanere umili lo è ancora di più. Oggi ho avuto una grande risposta sotto questo profilo, ma non avevo dubbi. Da quando siamo entrati insieme allo staff abbiamo cercato di mettere una mentalità vincente e chi vuole costruire successi non può fare il turista occasionale con le vittorie, ma deve battere sempre forte il martello soprattutto quando c’è la possibilità di batterlo». Dati gli ottimi risultati che la sua rosa sta ottenendo, non si poteva non toccare l'argomento playoff, sul quale però Pisacane ha sottolineato come voglia restare con i piedi per terra: «Oggi abbiamo raggiunto il primo obiettivo: la salvezza. Vado passo dopo passo. A me, come ai ragazzi, piacciono i fatti. Le chiacchiere se le porta via il vento. Andiamo avanti, poi tireremo la linea e vedremo dove saremo arrivati. Ho chiesto ai ragazzi di andare a 300 all’ora, per non avere rimorsi o rimpianti».

Ma cosa è più complicato gestire, in un gruppo di giovani, dopo la vittoria di un trofeo, l'aspetto mentale o la tattica e gli schemi? «Penso che l’aspetto mentale sia la parte più difficile, i ragazzi hanno avuto il giorno dopo la finale di Coppa Italia libero ed è normale che abbiamo avuto pochi giorni per prepararla. Come ho detto in conferenza, noi abbiamo preparato la sfida contro la Juve come sempre, sapendo le difficoltà che ci presentava una squadra che comunque si sentiva anche rabbiosa nei nostri confronti perché le avevamo soffiato qualcosa di importante. Faccio i complimenti a loro perché hanno dimostrato il grande club che sono con il pasillo de honor a noi riservato», ha concluso Pisacane.

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