Anche i tifosi si fanno sentire
A Wembley fischi per i croati che non si inginocchiano contro il razzismo
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Gli Europei proseguono con gol ed emozioni. La prima domenica di Euro2020 ha offerto ben 9 reti nelle due gare del Girone C, con i successi di Austria (3-1 sulla debuttante Macendonia del Nord di Pandev) e Olanda (3-2 contro l’ingenua Ucraina di Shevchenko). Ha debuttato una delle favorite, l’Inghilterra, che a Londra ha domato la sempre problematica Croazia per 1-0. Oltre a Sterling, cresciuto a pochi passi da Wembley e autore di un romantico gol decisivo, il protagonista è stato il pubblico del leggendario stadio che ha preso decisamente posizione, fischiando sin dall’esecuzione dell’inno nazionale i giocatori in maglia a scacchi biancorossi (in questa occasione nero/grigia, per la verità), rei di non aver aderito all’iniziativa antirazzista di inginocchiarsi prima della partita. Iniziativa messa invece in atto, come ormai consuetudine dagli inglesi e anche dall’arbitro italiano Orsato. Il ritorno dei tifosi non è soltanto un fatto coreografico: indica il riavvicinamento alla normalità e aumenta lo spettacolo di uno sport che, senza la loro presenza sugli spalti, perde parte del proprio significato. Chissà quanti però, riusciranno a seguire la propria squadra, costretta a saltare da Baku a Roma (Svizzera) o da San Pietroburgo a Sviglia e ritorno (Polonia). Fortunati gli spagnoli che vedranno le Furie Rosse a Siviglia con la Svezia o gli scozzesi che ospiteranno a Glasgow la Repubblica Ceca. Oggi in campo anche Polonia-Slovacchia.