All’Eliseo di Parigi il “Vertice dei Volenterosi”. Un summit, con i rappresentanti di una trentina di Paesi alleati dell'Ucraina, convocato con l’obiettivo di finalizzare le garanzie di sicurezza per Kiev.

Tra i leader invitati dal presidente francese Emmanuel Macron, anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, oltre al premier britannico Keir Starmer, alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al cancelliere tedesco Olaf Scholz. E ancora: il polacco Donald Tusk, il vicepresidente turco Cevdet Yilmaz, nonché il capo dell'Alleanza Atlantica, Mark Rutte.

Nell’occasione, Macron ha annunciato ulteriori aiuti militari della Francia per 2 miliardi di euro. Non solo: «Abbiamo deciso all'unanimità che non è il momento di revocare le sanzioni, quali che siano», ha detto il presidente francese al termine del vertice. Aggiungendo: «Non ha senso una politica di revoca delle sanzioni prima che la pace non sia chiaramente raggiunta».

Il summit all'Eliseo (Foto Palazzo Chigi)
Il summit all'Eliseo (Foto Palazzo Chigi)
Il summit all'Eliseo (Foto Palazzo Chigi)

Macron ha poi annunciato: «Ci sarà una “forza di rassicurazione” composta da diversi Paesi europei nel caso di raggiungimento della pace in Ucraina». Tale forza, ha aggiunto Macron, avrà base «in alcuni luoghi strategici» dell'Ucraina e «un carattere di dissuasione nei confronti di una potenziale aggressione russa». Tuttavia «non saranno destinate ad essere forze di mantenimento della pace, non saranno forze presenti sulla linea di contatto né destinate a sostituirsi all'esercito ucraino», ha spiegato. Sull’invio di soldati, però, non c’è unanimità di vedute tra gli alleati. 

«Ora è importante poter estendere il cessate il fuoco parziale alle infrastrutture civili, come le scuole e gli ospedali, con l'obiettivo di raggiungere un cessate il fuoco totale», ha sottolineato la premier Giorgia Meloni nel corso del vertice. La premier ha ribadito che non è prevista alcuna partecipazione nazionale ad una eventuale forza militare sul terreno e «l'importanza di continuare a lavorare con gli Stati Uniti per fermare il conflitto e raggiungere una pace che assicuri la sovranità e la sicurezza dell'Ucraina, auspicando il coinvolgimento di una delegazione americana al prossimo incontro di coordinamento».

Il summit, insomma, ha formalmente confermato il sostegno a Kiev, ritenendo che la disponibilità della Russia a trattare la pace sia solo una «finzione». Mosca, però, contrattacca, mettendo nel mirino Francia e Gran Bretagna: «Londra e Parigi – dicono i portavoce del Cremlino - continuano a escogitare piani per l'intervento militare in Ucraina mascherati come una sorta di missione di mantenimento della pace».

(Unioneonline/l.f.)

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