Torna in carcere Dimitri Fricano, il biellese reo confesso dell’omicidio della fidanzata Erika Preti, uccisa nel 2017 mentre i due erano in vacanza a San Teodoro.

Condannato a 30 anni di carcere, da un anno e tre mesi Fricano era ai domiciliari per via delle sue condizioni di salute: accanito fumatore e obeso, era arrivato a pesare 200 chili e secondo i giudici del Tribunale di Sorveglianza, che aveva accolto l’istanza della difesa, necessitava di cure.

In questo periodo è stato curato nell’ospedale di Ponderano, ma il Tribunale di Sorveglianza ha ora deciso che Fricano deve tornare in carcere. Il motivo? Ci sono strutture adatte ad accoglierlo nonostante i suoi problemi di salute. Subito dopo l’ordinanza l’uomo è stato accompagnato in carcere a Biella, in attesa che venga decisa la nuova destinazione detentiva.

Nel 2017 uccise a coltellate Erika Preti, la sua fidanzata di 28 anni, nella villetta di Lu Fraili in cui erano in vacanza. Inizialmente aveva riferito di un ladro che si era introdotto nella casa, poi, una volta arrivato a Biella, quando tutti gli indizi conducevano a lui, ha confessato. «Erika mi ha rimproverato, il tavolo è sporco, ci sono delle briciole. Sei il solito fannullone, mi ha detto». Questo sarebbe stato il motivo dell’esplosione di violenza, 57 coltellate.

Nei mesi scorsi i genitori della ragazza in un’intervista al Corriere hanno esternato tutta la loro indignazione per la liberazione di Fricano, di cui sono tralaltro vicini di casa. «Incrociamo l'assassino di nostra figlia a passeggio per il paese o alle poste, è una vergogna. Questa non è giustizia».

(Unioneonline/L)

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