Il Comune di Esterzili fa appello al senso civico dei cittadini per risparmiare, in questo momento di emergenza idrica, l’acqua. A chi possiede pozzi privati raccomanda di limitare l’utilizzo dell'acqua per evitare di aggravare ulteriormente la disponibilità di risorsa idrica per la comunità.

Inoltre il sindaco, Renato Melis, ha emesso un’ordinanza (la numero 11 del 16 luglio), imponendo severe restrizioni sull'uso dell'acqua su tutto il territorio comunale. L'ordinanza entra in vigore immediatamente e resterà valida fino al termine della criticità idrica attuale.

Secondo quanto stabilito, è vietato attingere acqua dai punti predisposti o da qualsiasi altra fonte non autorizzata dal Comune per i seguenti scopi: irrigazione e annaffiatura di giardini e prati, lavaggio cortile e piazzali, lavaggio di veicoli privati, riempimento di fontane ornamentali, vasche da giardino e piscine private, anche se dotate di impianto di ricircolo dell’acqua. Tutti gli usi diversi da quelli strettamente alimentari domestici o di supporto alle aziende pastorali.

L’invito è a un uso razionale e corretto dell’acqua, sottolineando l'importanza della collaborazione attiva di tutti i cittadini. L'ordinanza prescrive che l’attingimento giornaliero dell’acqua sia limitato a un massimo di 800 litri per ciascuna azienda pastorale, suggerendo di integrare la restante parte con acqua di rete privata o da fonti non convogliate ai vari depositi predisposti.

E ancora il sindaco ha evidenziato che l’attingimento indiscriminato ha già portato allo svuotamento del deposito comunale, il che comporterà l’assenza d’acqua nei punti di attingimento nel rione di Taccu per alcuni giorni. Questa situazione potrebbe ripetersi in caso di ulteriori svuotamenti del deposito.

Le autorità locali vigileranno sul rispetto delle disposizioni, con l'obiettivo di prevenire comportamenti non conformi. I trasgressori saranno soggetti a una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 400 euro.

Francesca Melis

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