Si era trasferito a Massa per lavorare ma la sua città, Quartu, non l'aveva mai dimenticata. Per questo oggi i parenti hanno voluto per Valentino Delfino, il quarantatreenne morto in un tragico incidente sulla A 15, un secondo funerale nella basilica di Sant'Elena.

C'era la bandiera degli Sconvolts ad avvolgere l'urna con le ceneri adagiata davanti all'altare e tutto intorno le rose rosse e blu, i colori della sua squadra del cuore, il Cagliari.

Aveva tanti amici qui Delfino, per tutti Ciungo. Tra questi  gli Ultrà, che per tutta la durata del funerale hanno aspettato fuori tenendo stretto, senza mollarlo un attimo, un lungo striscione con scritto “Ciao Ciungo”.

Accanto le bandiere degli Sconvolts, la stessa che il figlio di Delfino, il piccolo Daniel, sventola all’arrivo del carro funebre.

Durante l’omelia scendono lacrime quando il parroco don Alfredo Fadda dice: «Ci sono tanti calciatori che non ci sono più e questo ci fa pensare a quante partite si giocheranno ancora in Paradiso. E siamo sicuri che Valentino non se ne perderà una, ancora a tifare».

Alla fine della messa sul sagrato, i fumogeni e i cori degli ultrà accompagnano l’uscita dell’urna che viene sistemata dentro il carro funebre per l’ultimo viaggio.

Lunedì i parenti saranno presenti allo stadio per la partita del Cagliari e riceveranno l’omaggio dei giocatori.

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