«Marco non è morto... è stato ucciso senza un perché. In pochi minuti è diventato tutto un incubo perché qualcuno pensa di essere padrone della vita altrui. Vogliamo che chi ha visto e sa parli subito». Le parole, affidate alla rete e alle storie della piattaforma Instagram, sono quelle di Cristina Amadori, la fidanzata di Marco Mameli, il 22enne di Ilbono ucciso con tre coltellate durante la festa di carnevale a Bari Sardo.

La ragazza non ha dubbi: «Basta con questo comportamento omissivo», aveva scritto sul suo profilo, riferendosi al silenzio che aleggia intorno alla morte del suo fidanzato, per la quale ancora non è stato identificato il colpevole. Quel che è certo, per Amadori, è che «siete tutti coinvolti». Poi l’appello: «Chi ha visto e chi sa deve parlare per restituire un briciolo di dignità e giustizia, non solo a una famiglia devastata e distrutta, ma a un’intera comunità lacerata dal dolore. C’è un assassino in libertà che deve essere fermato. Fate la cosa giusta, aiutateci».

Nel suo post sui social, Cristina Amadori ha anche utilizzato l’hashtag #giustiziapermarco, che nelle ultime ore è diventato virale, raccogliendo il sostegno di molte persone che chiedono giustizia per la vittima.

Per la morte del 22enne, ad ora, le indagini restano al palo, anche dopo l’interrogatorio di Giampaolo Migali, il 27enne indagato per il ferimento di Andrea Contu (26 anni). Ferimento per cui si è autoaccusato il 27enne di Girasole, che però ha escluso ogni coinvolgimento per l’omicidio di Mameli.

(Unioneonline/v.f.)

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