Gravi irregolarità a bordo, la Guardia Costiera di Olbia ferma una nave cargo
A repentaglio la sicurezza delle persone e della navigazionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Gravi carenze riguardo la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare, la Guardia Costiera di Olbia ferma la nave general cargo “C. Capella”, sesto sequestro del Nucleo Ispettori PSC della Direzione Marittima di Olbia da inizio anno.
L’ispezione - nell’ambito delle consuete attività di verifica sulle unità straniere che scalano i porti nazionali, meglio nota come Port State Control - ha interessato differenti aree della nave tra cui ponte comando, sala macchine, locale timoneria, ponti esterni e spazi adibiti all’equipaggio riscontrando condizioni cosiddette “sub-standard”rispetto alle principali convenzioni internazionali in campo marittimo.
Per l’unità, 82 metri per 2443 tonnellate di stazza, battente bandiera Antigua e Barbuda e gestita da una società avente sede a Marshall Island, un totale di 15 non conformità attinenti alla sicurezza della navigazione: dalle gravi carenze operative al sistema antincendio della nave alla familiarizzazione dell’equipaggio con le dotazioni di bordo e con l’apparato motore della nave e al mancato funzionamento dell’allarme alto livello sentina, fino al non funzionamento del separatore delle acque oleose unito alla scarsa preparazione professionale dell’equipaggio durante le dimostrazioni di gestione delle emergenze.
«L’attività ispettiva a bordo di navi straniere e italiane è uno dei compiti prioritari della Guardia Costiera a garanzia della sicurezza della navigazione, della protezione dell’ambiente marino e a tutela delle condizioni di vita e di lavoro degli equipaggi – ha sottolineato il Capitano di Vascello Gianluca D’Agostino, Comandante del porto di Olbia e Direttore Marittimo del Nord Sardegna - le attività di Port State Control sono fondamentali per assicurare che i traffici marittimi siano effettuati nel pieno rispetto degli standard previsti, anche a garanzia degli equipaggi, affinché possano operare su navi sicure».