Cagliari diventa una piazza per l'Europa. Ma va in scena anche la protesta: «Noi ripudiamo la guerra»
Di sicuro quattrocento manifestanti. Forse anche qualcosina in più. Cagliari ha risposto all’appello di Michele Serra e del quotidiano La Repubblica. “Una piazza per l’Europa” ha preso forma anche nel capoluogo sardo, dalle 15. Tanti i politici, molti gli under 50 e pochissimi giovani. Il Presidio permanente del popolo sardo ha boicottato l’evento con le scritte “Ripudio la guerra”, perché «il piano di Bruxelles toglie 800 milioni alla sanità e ai servizi per riarmare il Vecchio Continente». Alle 17 è cominciata la seconda manifestazione sotto il Bastione.
A Cagliari la prima chiamata alla «difesa dei valori europei» ha occupato piazza del Carmine. Il sindaco Massimo Zedda non ha parlato per primo, ma più di tutti è entrato nei dettagli della partecipazione sarda alla manifestazione. «Insieme ai colleghi della Città metropolitana siamo stati tra i primi ad aderire all’appello di Michele Serra. «Il futuro non si costruisce con i dazi, gli sguardi in cagnesco e le contrapposizioni. Noi vogliamo l’Europa di Spinelli, l’Europa libera e unita del manifesto di Ventotene».
C’erano, per citarne alcuni, i Progressisti con la deputata Francesco Ghirra e il consigliere regionale Francesco Agus. C’erano magistrati in pensione come Mauro Mura e Gian Giacomo Pisotti. C’erano tanti Pd. Per tutti i dem ha parlato il segretario regionale Piero Comandini, che è anche presidente della massima assemblea sarda. «Non siamo disposti a mettere in discussione la pace – ha detto -, un valore che sembrava scolpito sulla pietra. Ma evidentemente così non è questo, perché siamo chiamati alla mobilitazione».
La manifestazione di Cagliari è stata organizzata da Valentina Usai. Il presidio delle 17 sotto il Bastione, è promosso invece dal movimento Costituente Terra. In piazza del Carmine è finita con la protesta, altrettanto pacifica, del Presidio permanente del popolo sardo: le mani dipinte di rosso, come fossero insanguinate, e la scritta, lettera per lettera, nera su sfondo giallo, «ripudio la guerra». Dice Davide Fadda, uno dei manifestanti: «Non è questa l’Europa che vogliamo».