Usa, scattati i dazi sull’import: borse a picco, contraccolpi anche in Sardegna
Sono entrati in vigore alle 6.01 ora italiana: uno shock che, si prevede, si intensificherà nei prossimi giorniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sono entrati in vigore alle 0.01 di sabato ora di Washington (le 6.01 in Italia) i dazi aggiuntivi del 10%, imposti dall'amministrazione Trump su gran parte dei prodotti che gli Stati Uniti importano dal resto del mondo. Uno shock per il commercio globale che si prevede si intensificherà nei prossimi giorni. Questa soglia minima universale del 10%, da cui sono esenti determinati prodotti, si aggiunge ai dazi già esistenti.
Ripercussioni a livello globale, non solo negli Stati Uniti, con il crollo immediato delle borse a partire dall’annuncio di Donald Trump. In Italia, l'agenzia di rating Fitch prevede «un rallentamento dell'economia a causa del peggioramento del contesto esterno, che riflette la rapida evoluzione dei dazi statunitensi. L'Italia è uno dei Paesi dell'Ue più esposti a questi cambiamenti». L'agenzia, in ogni caso, ha confermato il rating BBB con outlook positivo.
E anche in Sardegna i contraccolpi si fanno sentire. Quasi la metà dei prodotti agroalimentari dell'Isola, il 48%, finisce negli Stati Uniti: un dato che si basa molto sul Pecorino romano. Ma gli effetti – pesanti – dei dazi Usa potrebbero esserci anche sul settore vitivinicolo.
Rispetto all'annuncio di Trump di mercoledì, gli Stati Uniti hanno abbassato i dazi previsti su due territori francesi d'oltremare. In un primo momento, la Casa Bianca aveva affermato che avrebbe imposto il 37% sulle importazioni dal territorio dell'Oceano Indiano La Reunion e del 50% su quelle provenienti dal piccolo arcipelago di Saint-Pierre-et-Miquelon nell'Atlantico settentrionale. Ora la revisione al ribasso, al 10%, che allinea i due territori ad altri possedimenti francesi d'oltremare: Guadalupa, Martinica, Guyana francese e Mayotte.
(Unioneonline)