La lettera del giorno: "Esami di lingue all'Università di Cagliari, un limbo infinito"
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Pubblichiamo oggi la lettera di una studentessa dell'Università di Cagliari, alle prese con "un limbo senza uscita" dovuto ad esami di lingue con pochi appelli e altissime percentuali di bocciatura.
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"Gentile redazione,
sono una studentessa della facoltà di lingue e letterature straniere dell’Università di Cagliari, e ho deciso di scrivervi a causa di una situazione attuale, in ateneo, a mio avviso inaccettabile: molti studenti, proprio come me, sono infatti fuori corso a causa della scarsa organizzazione degli esami di lingue.
Ciò deriva dal fatto che le sessioni d'esame sono solo tre volte l’anno e ciò significa che in caso di bocciatura occorre aspettare quattro mesi per poterlo nuovamente sostenere, e così via in un limbo senza uscita.
E la realtà è che alcuni esami vengono superati solo dal dieci per cento degli studenti.
Io mi dico: ma siamo tutti asini allora?
Nel concreto, il risultato di ciò è che in tantissimi siamo fermi da anni per un solo esame, pagando allo stesso tempo tasse salatissime.
Io personalmente sono ferma per due esami, ho passato inglese 2 al decimo tentativo... ora stessa cosa per inglese 3!
Ho perso le speranze, e a volte penso di abbandonare tutto ma credo che sia da stupidi dopo tutti i soldi spesi e i sacrifici fatti.
Mi guardo anche intorno e vedo che siamo tutti nella stessa barca, e allora resisto e vado a lavorare ogni giorno per pagare botte di 500 euro a tassa perché anche le famiglie ora non ci capiscono più nulla e credono che sia causa di noi studenti che 'non studiamo abbastanza'.
Sono d'accordo col fatto che venga richiesta molta preparazione, ma queste ripetute bocciature e queste attese fra un appello e l’altro mi sembrano un modo per metterci i bastoni fra le ruote e spillarci soldi all'infinito.
Ad oggi, io come altri studenti, le abbiamo provate tutte, ma le risposte sono state molteplici e inconcludenti : "Non possiamo fare più appelli perché non ci sono fondi per pagare docenti", "non ci sono aule". E io mi chiedo: ma allora perché paghiamo 1500 euro di tasse l'anno?
Grazie dell'attenzione".
Lettera firmata - Cagliari
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