M eno male che c’è sempre un Mattarella a difenderci. Ricordiamo tutti il crollo del ponte Morandi a Genova: un pezzo di autostrada, nel piovoso 14 agosto 2018, venne giù uccidendo 43 persone. Ci sono bambini che, quel giorno, hanno perso il padre, o la madre, quindi una parte o tutta la fonte di sostentamento della famiglia. In un minuto si sono ritrovati in mezzo a una strada: quella crollata. Chi provvederà a loro, senza più il reddito che la vittima garantiva?

Lo Stato ci ha messo una pezza, ma come sempre all’italiana, facendo mai come ora figli e figliastri. Il genitore morto era sposato con l’altro? Allora sei figlio “vero” e sarai risarcito. Ma se mamma e papà erano legati da un’unione civile o convivenza, al diavolo bimbi e ragazzi: non sei “vero”. Avrai zero.

Ma come, ancora ‘ste storie bigotte? Infatti arriva Super Sergio (il fato ce lo conservi), che promulga la legge ma contesta due profili di incostituzionalità. Il primo è che il risarcimento arriva per il crollo di un viadotto autostradale, ma se fosse stato comunale neanche per idea. E poi, scrive Mattarella, i figli sono figli sempre: che i genitori siano sposati o no.

Difendere noi da visioni ottuse tocca ancora una volta al presidente. Ma fa disperare il fatto che l’unica figura veramente moderna abbia 83 anni. Sergio il Giovane.

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