Ormai lo si sente dire sempre più spesso: “Gli animali domestici sono i nuovi figli e le piante sono i nuovi animali da compagnia”. In molti storcono il naso davanti a queste “anomalie” del terzo millennio, ma un fondo di verità potrebbe esserci.

Una parziale conferma arriva dall’indagine condotta nell’ultimo anno da Nomisma per la fiera di settore Zoomark che ha delineato le abitudini di consumo dei proprietari di animali d’affezione in Italia per quanto concerne gli acquisti di prodotti del comparto del non food: dagli integratori agli accessori, passando per giochi, prodotti per l’igiene e lettiere.

Il carrello della spesa di un proprietario di cani, gatti è infatti pieno di sorprese, tante quanto le similitudini con il mondo dell’infanzia.

“Medicine” e altro

Tra le priorità di un buon padrone c’è ovviamente la salute del proprio amico a quattro zampe. I medicinali in questo caso sono però sostituiti da integratori e antiparassitari che «rappresentano la categoria del comparto pet non food che viene acquistata più frequentemente: il 69% dei proprietari ha acquistato questi prodotti nell’ultimo anno», spiegano gli autori dell’indagine.

C’è poi l’essenziale kit per la convivenza tra umani e animali: «Oltre il 60% dei proprietari italiani ha affrontato una spesa anche per altri accessori per la casa, come ad esempio cucce, gabbie, ciotole per cibo o acqua e infine prodotti per la cura, l’igiene e la toelettatura fai-da-te dell’animale», proseguono gli esperti di Nomisma. «Il 54% ha invece acquistato giochi per il proprio amico a 4 zampe. Il 38% ha comprato o sostituito nell’ultimo anno guinzagli, collari o pettorine».

Mani bucate

L’altra analogie che unisce i bimbi del passato agli animali del presente e la spesa a loro dedicata. «Sempre con riferimento agli ultimi 12 mesi, per la totalità delle categorie del comparto pet non food, la maggior parte dei proprietari ha allocato in media un budget di massimo 100 Euro», si legge nel report. T«ra le categoria su cui in media si rilevano percentuali più alte di spesa troviamo le apparecchiature elettroniche con circa il 16% dei proprietari che dichiara di aver speso più di 300 euro negli ultimi 12 mesi.

E sì, la media di spesa è solo una parte del 32% del campione intervistato da Nomisma, considerato un pet owner “alto spendente” perché, in altre parole, ha ammesso di aver speso più della media per gli accessori del proprio animale.

È solo l’inizio

Secondo Mattia Barchetti, Head of Market Intelligence di Nomisma «la ricerca realizzata da Nomisma per Zoomark prevede che nei prossimi 2-3 anni la spesa per le categorie del non food sarà in crescita». 

A spingere verso questa direzione saranno «gli incrementi delle retribuzioni contrattuali da una parte, i livelli di occupazione in aumento e il tasso di disoccupazione ai minimi storici dall’altra, forniranno ulteriore linfa per un settore che negli ultimi anni ha registrato ottime performance anche a fronte di una situazione congiunturale di forte incertezza».

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