Milioni di fan infuriati contro la nuova AI che simula lo stile dei disegni del maestro Hayao Miyazaki
Polemica contro i nuovi prodotti che generano immagini simulando le opere dello Studio GhibliPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
E’ probabilmente il peggiore insulto che si potesse fare ai tantissimi appassionati del grande maestro manga giapponese, il fondatore dello Studio Ghibli che ha sempre realizzato le sue opere equilibrando la necessaria innovazione con un rispetto rigoroso della tradizione. In queste ore nei telefonini e nei social di mezzo-mondo compaiono immagini generate dall’AI che richiamano lo stile inarrivabile di Hayao Miyazaki, ritenuto ormai da anni uno dei punti inarrivabili del fumetto nel mondo.
C’è chi già parla apertamente di una violazione del copyright delle opere del maestro, i cui tratti sono inconfondibili. Da quando è stata lanciata, nei giorni scorsi, la nuova applicazione ha iniziato così a convertire personaggi reali in disegni che richiamano i protagonisti di capolavori come “Il mio vicino Totoro”, “Il Castello errante di Howl” o la “Città incantata”. Grazie alle nuove funzionalità della OpenAI, dunque, gli utenti possono generale una valanga di immagini nuove e solo all’apparenza originali, visto che i tratti assomigliano ma il contenuto è del tutto scollegato sia con la filosofia antimilitarista che a quella ambientalista del grandissimo disegnatore giapponese.
Ma se da un lato il “giochino” sembra divertire milioni di utenti della rete, dall’altro in tanti si stanno preoccupando perché si rischia, in qualche modo, la sistematica violazione della proprietà intellettuale. Me se al momento lo “Stile” non è ancora tutelato esplicitamente dal diritto d’autore, lo sviluppo indiscriminato di queste tecnologie AI potrebbe presto portare all’uscita di produzioni del tutto estranee alla filosofia della Ghibli e con enormi danni sia economici che artistici. Da qui, dunque, l’avvio di una ricerca legale da parte degli esperti per comprendere se sia stata violato il copyright legato alle opere di Hayao Miyazaki per l’addestramento dell’algoritmo che poi ha permesso il rilascio della nuova AI. Il sospetto è che il nuovo generatore di immagina sia stato creato attraverso l’utilizzo di milioni di fotogrammi tratti dai film o dai disegni dello Studio Ghibli. La conclusione dei più è che le immagini generate siano prodotti nuovi, dunque ispirati e non dunque in aperta violazione del diritto d’autore, ma la diffusione di una così elevata quantità di “repliche ispirate” ha fatto infuriare tantissimi appassionati dello stile dell’anziano mangaka.