«Non mangio la pizza da te, se è stata preparata dai neri».

Gianluca Graci, titolare del locale “La fuazzeria” di Licata (Agrigento), racconta sui social un episodio di razzismo vissuto nel suo ristorante.

«Alla soglia del 2024 – scrive Graci – devo ancora sentire certi discorsi. ‘Sai io non vengo più nella tua pizzeria perché ho trovato due ragazzi di colore dietro il bancone’. O ancora ‘non ti dico che sono sporchi, ma già a vedere che mettono le mani negli ingredienti mi fa senso’».

Nel suo sfogo il ristoratore ricorda i tanti messaggi razzisti ricevuti nelle ultime settimane, da quando ha reso pubblica la vicenda: «A me – continua – voi fate senso e mi fate anche paura».

Alcuni gli hanno fatto notare che in un paese piccolo potrebbe perdere clienti, e gli hanno dato un consiglio: «Pure i tuoi colleghi hanno ragazzi di colore, ma li tengono in cucina e non si vedono».

«I neri – la risposta di Graci – sapete cosa hanno di diverso dai bianchi? Hanno visto la fame e hanno voglia di riscattarsi, voglia di imparare, di lavorare e di emergere. Sono educati e volenterosi e quando, come è giusto che sia, fai loro un contratto e dai uno stipendio adeguato, ti sono riconoscenti. A differenza dei bianchi, che vogliono sempre di più senza ricambiare e che ti fanno pure i conti in tasca, possibilmente». 

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