Vita difficile per la mamme della Sardegna, regione agli ultimi posti in molti ambiti del “Mother's index” di Save the Children, un focus sul benessere delle madri nel nostro Paese tra diritti, servizi a disposizione, condizioni economiche e sociali.

Nel rapporto dell’organizzazione, intitolato “Le Equilibriste - La maternità in Italia 2024”, l’Isola si trova complessivamente al sedicesimo posto, ma si conferma fanalino di coda nel settore demografia, che analizza numero medio di figli per donna o tasso di fecondità. Male anche nella classifica per rappresentanza in organi politici, dove l'Isola è diciannovesima.

Le cose sembrano andare meglio – si fa per dire – per quel che concerne la voce del report dedicata alla Salute, che prende in considerazione il quoziente di mortalità infantile e le strutture sanitarie pubbliche e private accreditate per attività di consultorio per ogni 10mila abitanti. Qui l’Isola si piazza al nono posto, ma rispetto al 2022 ha perso tre posizioni.

Per quanto riguarda il Lavoro si scende ancora: la Sardegna è al 12esimo posto, con gli indicatori che tengono conto del tasso di occupazione madri con figli minorenni, del part-time involontario per le donne, del numero di donne occupate in lavori a termine da almeno 5 anni e della quantità di dimissioni per le madri con figli tra zero e tre anni.

Le mamme sarde guadagnano una posizione per quanto riguarda i Servizi, dal dodicesimo all'undicesimo posto. In questo campo la Sardegna è l'unica regione del Mezzogiorno con valori superiori alla media nazionale.

Ancora: alla voce Soddisfazione soggettiva (soddisfazione per il lavoro svolto e per il tempo libero delle donne) l’Isola è tredicesima, ma guadagna due posizioni rispetto all'anno precedente.

Infine, nel dominio Violenza (che prende in considerazione i centri antiviolenza e case rifugio), l'Isola si trova al dodicesimo posto. 

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