A 117 anni di distanza Gonnesa continua a ricordare i moti del 1906, quando circa 500 cittadini scesero in piazza spinti dalla fame e dalla necessità di migliori condizioni di vita. Chiedevano soprattutto prezzi più bassi per i beni di prima necessità, pane e pasta: gli stipendi che percepivano dalle compagnie minerarie non erano sufficienti neanche per mangiare. Per sedare la "rivolta" le forze dell'ordine spararono contro i manifestanti, tre cittadini furono uccisi.

«Abbiamo il dovere di ricordare quei tre nostri concittadini che pagarono con la vita - ha detto il sindaco di Gonnesa Pietro Cocco - i diritti e la libertà non devono mai essere dati per scontati».

Alla commemorazione era presente anche una delegazione di lavoratori Carbosulcis.

«Purtoppo ancora oggi, seppur in modo diverso, esistono situazioni di disagio e sofferenza economica», ha detto Stefano Meletti. «È importante curare la memoria di quanto è successo nel passato», ha detto Matteo Sabiu.

Nella lapide di via Don Morosità è stata deposta una corona in memoria delle tre persone uccise, benedetta dal parroco don Marco Olianas.

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