Delle tre inchieste avviate dopo l’assoluzione di Beniamino Zuncheddu, rimasto in carcere per 33 anni da innocente, una è vicina a una svolta: quella di Roma. Come riporta il Corriere della Sera, è indagato l’ex ispettore Mario Uda: si tratta del poliziotto che, secondo i giudici della quarta sezione d’appello di Roma, avrebbe influenzato il superstite Luigi Pinna – genero di una delle tre vittime del massacro di Sinnai del 1991 – per indicare l’ex pastore di Burcei come colpevole. Lo avrebbe fatto mostrando a Pinna, sopravvissuto alla strage, una foto con Zuncheddu prima che venisse ascoltato dalle forze dell’ordine.

Il pm Fabio Santoni, titolare del fascicolo romano, sta valutando la posizione di chi avrebbe ingiustamente accusato Zuncheddu del triplice omicidio avvenuto la sera dell'8 gennaio 1991 sulle montagne di Sinnai, a Cuile is Coccus, dove furono uccisi Gesuino Fadda, il figlio Giuseppe e il pastore Ignazio Pusceddu. Le tre inchieste avviate dopo l’assoluzione di Zuncheddu sarebbero collegate fra di loro.

Con Uda, riporta sempre il Corriere della Sera, sono sotto accusa anche Daniela Fadda, moglie del superstite, e Paolo Melis che avrebbe mostrato contraddizioni sul movente della strage di Sinnai parlando di una presunta inimicizia fra Zuncheddu e Fadda.

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata