Ieri, senza numeri in consiglio e ad una manciata di minuti dal voto del bilancio di previsione, il sindaco Andrea Soddu ha sottratto al volto dell’aula il documento contabile discusso per otto ore dai rappresentanti di tutte le forze elette nel 2020, ritirandolo dall’ordine del giorno evitando la sua sfiducia e l’arrivo del commissario.

Una mossa per prendere tempo a cui oggi segue il tentativo di aprire al resto del consiglio, con gli assessori che hanno presentato le loro dimissioni. Dimissioni della giunta che non sono irrevocabili e rimangono nelle mani del primo cittadino che affida il motivo del suo agire ad un comunicato.

«Nella seduta del consiglio comunale di ieri è emerso che alcuni consiglieri comunali tifano per l’arrivo del commissario, rinunciando così all’impegno preso con i cittadini che li hanno votati. Tra questi - scrive Soddu - quelli del gruppo del Pd, Carlo Prevosto e Natascia Demurtas, e il capogruppo del movimento Un’altra Nuoro, Un’altra Sardegna, nonché vice presidente del consiglio comunale, Narciso Guria. Ma ancor più grave è stato il fatto che il presidente del consiglio Sebastian Cocco, oggi anche consigliere regionale di maggioranza, si sia spogliato del suo ruolo di garante dell’assemblea e anziché lottare fino all’ultimo per cercare di tenere in piedi l’espressione massima della democrazia cittadina, rappresentata dal consiglio comunale eletto dai cittadini, abbia pubblicamente auspicato il commissariamento della città. Alla luce di tutto ciò e proprio perché intendiamo salvaguardare la permanenza in carica del consiglio, dopo un confronto avuto oggi sulla situazione, gli assessori comunali Fabrizio Beccu, Valeria Romagna, Rachele Piras, Luciano Boi e Salvatore Picconi hanno rimesso il loro mandato nelle mie mani, come segno di massima apertura e buona volontà nel cercare di risolvere una crisi che con l’arrivo del commissario porterebbe solo conseguenze negative per la città e i cittadini».

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