Cibo scaduto, annerito, ossidato. E niente mascherine: nei guai due locali in Barbagia
Raffica di controlli dei carabinieri negli esercizi pubblici di Belvì e Aritzo. Sequestrati quasi 60 chili di alimenti
Personale e clienti senza mascherina. Alimenti scaduti, alterati, anneriti, ossidati oppure presi freschi e “arbitrariamente” congelati. In totale: 55 chili di carne, pesce e verdure che sono stati sequestrati dai carabinieri nel corso di una serie di controlli a Belvì e ad Aritzo.
In azione, coordinati dalla Compagnia di Tonara, sono entrati i militari delle stazioni dei due paesi, in collaborazione con i Nas di Sassari.
L’obiettivo del servizio era duplice: verificare il rispetto delle norme anti-Covid, in particolare dopo l’entrata in vigore del cosiddetto “green pass rafforzato”, e verificare al contempo il rispetto delle norme-igienico sanitarie.
Come detto, in due locali della zona sono state ravvisate pesanti violazioni, sia amministrative che penali, in entrambi gli ambiti. Per questo, nei confronti dei due locali sono scattati i provvedimenti del caso, compresa la denuncia all’autorità giudiziaria.
(Unioneonline/l.f.)
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Riceviamo e pubblichiamo la precisazione di Francesca Pranteddu, assessore al Turismo e al commercio di Belvì.
“In qualità di assessore e imprenditrice nella ristorazione nel mio paese, evidenzio che la notizia pubblicata riferita al sequestro di alimenti presso i due comuni in seguito ad attività finalizzata al controllo in ambito di ristorazione in data 4/12/21 riporta delle informazioni generiche e non veritiere. Tengo a precisare e sottolineare che nei controlli eseguiti nei locali di Belvi non è stata rinvenuta nessuna infrazione. Personalmente ho chiamato tutti i miei colleghi, per avere la conferma. In argomenti così delicati, non bisogna mai generalizzare soprattutto in merito ad attività in fase di ripartenza post-Covid che potrebbero subire ricadute dannose. Ci impegniamo ogni giorno, ci teniamo all’accoglienza del cliente e alla buona cucina”.