Truffa non riuscita a San Teodoro. Oggi verso le 13 qualcuno – non ancora identificato – ha cercato di raggirare E.M., imprenditore di 53 anni, chiedendogli 996 euro: si è spacciato per il figlio, sostenendo di aver perso il telefono. E per questo si faceva vivo da un altro numero: quei soldi, era la scusa, sarebbero dovuti servire per acquistare un  nuovo apparecchio.  

«Mi ha scritto via whatsapp, lasciando intendere che fosse mio figlio», afferma il teodorino, «diceva di aver perso il telefono e mi ha chiesto quasi mille euro in prestito». Il prefisso da cui sono arrivati i messaggi era italiano. La storia sembrava attendibile, ma non abbastanza. 

Prima la comunicazione con le scuse. «Purtroppo ho perso il cellulare, ma ho recuperato i contatti. Ora sono al negozio di telefonia per provare a localizzarlo». Poi, però, l'invio delle coordinate bancarie e le assurde richieste. «Nell'attesa ho vinto un iPhone in promozione, mi aiuti ad acquistarlo? Basta una ricarica dal tabaccaio, fra tre giorni ti restituisco i soldi».

Così il gallurese ha capito che si trattava di una beffa ed è riuscito a smascherare il truffatore, iniziando a prenderlo in giro. «Chiedimi pure, sai che papi è sempre disponibile!». «Non c'è bisogno che me li restituisci, d'altronde questo mese sono riuscito a vendere la villa che avevo comprato a Porto Cervo, quella che non usavamo mai, ricordi?».

La conversazione è terminata dopo che E.M. ha inviato la foto di una finta ricevuta, seguita da uno sticker di presa in giro.

A quel punto, il teodorino ha provato a richiamarlo per divertirsi ancora un po' ma, ovviamente, nessuno ha risposto.

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