La politica attende. A cercare di contrastare l’invasione eolica in Sardegna così sono i tecnici della Regione, che governano gli uffici e devono dire la loro nell’ambito del diluvio di procedure ministeriali per l’installazione di impianti nell’Isola. 

Gli ultimi pareri in ordine di tempo riguardano un parco eolico che Edison vuole realizzare su un altopiano a Florinas, a meno di un chilometro e mezzo dal paese. 

«L’impianto è composto da 8 aerogeneratori, ciascuno di potenza nominale pari a 6 MW, per una potenza complessiva di 48 MW. Ogni aerogeneratore», si legge nei documenti, «avrà un’altezza al mozzo fino a 122,5 metri e un diametro rotore fino a 155 metri,  per un’altezza complessiva di 200 metri.  Ogni turbina sarà ancorata a un plinto di fondazione interamente interrato, di forma troncoconica e di diametro massimo pari, orientativamente, a circa 25 metri, con altezza variabile da 0,80  a 2,55 metri». Colossi di ferro e acciaio con le fondamenta di cemento armato.  

La posizione dell’assessorato all’Ambiente, pubblicata il 4 aprile, è tranchant. Il direttore generale Delfina Spiga firma un documento che potrebbe essere un modello: l’assessorato «pur consapevole del contributo che le Regioni devono fornire per il raggiungimento di sfidanti traguardi» legati alla tutela del clima «non può non rilevare che nell’area vasta dell’intervento si sta verificando un effetto cumulo che si prospetta di gran lunga superiore alla capacità di carico dell’ambiente naturale».

Fenomeno che, prosegue il documento dell’assessorato, «riguarda in maniera diffusa tutto il territorio regionale dove, come è noto», è la sottolineatura, «le richieste di connessione per realizzare impianti a energie rinnovabili sono tali da superare, al 31 dicembre 2023, di nove volte l’obiettivo stabilito per la Sardegna, da raggiungersi entro il 2030, sulle cosiddette “aree idonee”». 

Per la direzione generale dell’Ambiente si prospetta la «progressiva sostituzione e industrializzazione del paesaggio e dell’ambiente naturale con impianti di grossa taglia». Succede a Florinas, come nel resto della Sardegna. 

Senza contare che per ogni impianto ci sono anche le opere di connessione alla rete che, secondo l’assessorato, hanno un impatto «che nella maggior parte dei procedimenti non viene adeguatamente esaminato e valutato». 

Enrico Fresu 

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