Uno dei sub potrebbe aver avuto un malore o un problema e il collega e amico ha cercato di aiutarlo. Alla fine per entrambi non c'è stato nulla da fare e sono morti a 106 metri di profondità, al largo delle coste di Villasimius tra le isole dei Cavoli e Serpentara. Questa l'ipotesi sulla tragedia costata la vita a Stefano Bianchelli (56 anni) e Mario Perniciano (55). 

Mario Perniciano a Stefano Bianchelli sono morti nel mare di Villasimius
Mario Perniciano a Stefano Bianchelli sono morti nel mare di Villasimius
Mario Perniciano a Stefano Bianchelli sono morti nel mare di Villasimius

Stamattina, al termine delle lunghe operazioni di ricerca coordinate dalla Guardia Costiera di Cagliari, i corpi dei due sub sono stati individuati e uno - quello di Perniciano – recuperato grazie al robot Rov (Remote operative vehicle) dei vigili del fuoco. Sono state sospese invece, a causa delle condizioni del mare proibitive, le operazioni per riportare in superficie quello di Bianchelli.  

Il comandante della Capitaneria Giovanni Stella e il capitano di fregata Andrea Fioravanti
Il comandante della Capitaneria Giovanni Stella e il capitano di fregata Andrea Fioravanti
Il comandante della Capitaneria Giovanni Stella e il capitano di fregata Andrea Fioravanti

«Da quando siamo stati attivati, domenica verso le 15,30, del mancato rientro a bordo di due sub ci siamo attivati per le ricerche», ha sottolineato il comandante della Capitaneria di Cagliari, Giovanni Stella. «I due professionisti dovevano sistemare una boa di segnalazione nel relitto della San Marco a cento metri di profondità. Quando non sono risaliti, trascorse le due ore e mezza di autonomia, le due persone che si trovavano sulla barca d'appoggio hanno dato l'allarme». 

Da quel momento Guardia Costiera, vigili del fuoco, mezzi privati del Sub Sinnai e dell'Area Marina Protetta hanno iniziato le ricerche in mare e in profondità con dei robot speciali.

«Le operazioni non sono mai state interrotte, anche durante la notte con la presenza di una motovedetta», ha evidenziato Stella. Sono stati effettuati anche dei voli da parte dei mezzi aerei della Capitaneria e dei Vigili del Fuoco. 

Guardia costiera, al lavoro nella centrale operativa
Guardia costiera, al lavoro nella centrale operativa
Guardia costiera, al lavoro nella centrale operativa

Stamattina il rov, arrivato da Milano, ha individuato i corpi. Erano sul fondale sabbioso, vicini tra loro. «Probabilmente uno ha avuto un malore e l'altro ha cercato di aiutarlo», ha ipotizzato il comandante della Guardia Costiera. «Erano a circa trenta metri dal relitto della  nave affondata durante la seconda guerra mondiale».

Su cosa sia accaduto farà luce l'indagine avviata dalla Procura. Verranno effettuati tutti gli accertamenti sulle strumentazioni e attrezzature dei due sub e verrà analizzato anche il "computer" in dotazione a chiunque si immerga a quella profondità, oltre all'autopsia che verrà effettuata dal medico legale Roberto Demontis all'ospedale Brotzu.

Non sono stati ritrovati segnali di allarme e anche la boa di segnalazione, un pedagno, sembra non fosse stata ancora posizionata. 

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