«Lo avevo detto l’ultima volta che ero venuto a Cagliari: tornerò per la festa di Sant’Efisio e sono tornato». Emanuele Filiberto è di nuovo in città, a distanza di un anno dall’ultima visita. 

Il rappresentante di casa Savoia, due giorni dopo Sa Die de sa Sardigna, ha partecipato in castello alla messa dei Santi Maurizio e Lazzaro. Poi sarà la volta di una cena di beneficenza e domani, salvo imprevisti, dovrebbe seguire la festa in onore del martire guerriero da palazzo Bacaredda, sede del Comune. 

Un ritorno, quello di Emanuele Filiberto, che non viene salutato con favore dal candidato sindaco civico Giuseppe Farris: «Mentre la Giunta Truzzu non è riuscita ad assicurare i consueti eventi collaterali per Sant'Efisio, apprendiamo che Emanuele Filiberto di Savoia, già invitato dall' oramai ex sindaco, è sbarcato a Cagliari», attacca l’avvocato, «dalle prime indiscrezioni pare che sia stato accolto con inchini analoghi a quelli che i cagliaritani riservano ai suoi avi, rappresentati da quel pessimo quadro del Marghinotti, ancora appeso nella stanza del vicesindaco e che, fra un mesetto, finirà in cantina».

Prosegue Farris: «Non so se il giovane dal sangue blu sia stato mosso da nostalgia e voglia rivedere le sue vecchie proprietà e la terra che ha regalato un regno alla sua famiglia. Per certo, l'erede della dinastia che ha favorito il fascismo torna per la seconda volta a Palazzo Bacaredda, come ospite di riguardo per festa più importante per i Cagliari e per la Sardegna intera». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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