Marina Piccola, ore 10.40. Dalla spiaggia si levano applausi, dal mare si intravede una canoa avvicinarsi alla riva. Carlo Coni, dopo 40 giorni, conclude il suo giro della Sardegna a bordo del kayak “Diana”. Un’impresa – la seconda per il 47enne istruttore federale di canottaggio – che è stata accompagnata dal progetto “Tutti nella stessa barca”, dedicato alla pulizia delle spiagge in corrispondenza del passaggio di Coni nei litorali dell’Isola. 

Al progetto hanno aderito 20 comuni e numerose associazioni, e in tanti si sono ritrovati questa mattina al Poetto per congratularsi e dare il bentornato al canoista. «Il giro in canoa è stato secondario. La cosa più importante è stata mettere insieme tante persone interessate alla sostenibilità ambientale e dare un contributo per la pulizia delle spiagge ma anche dell’entroterra», ha raccontato Coni al suo arrivo. «Dobbiamo fare la nostra parte per salvaguardare il nostro pianeta, per questo durante il viaggio è stato bellissimo andare nelle scuole e sensibilizzare i ragazzi sul tema». 

Un periplo durato 40 giorni, contro i 35 dell’impresa del 2018, anche a causa delle condizioni meteo, spesso avverse. Eppure, la voglia di ripartire è già tanta: «Spero di ricominciare al più presto, perché si può fare molto di più. Vogliamo essere d’esempio per coinvolgere sempre più persone in iniziative di questo tipo». 

Durante il suo viaggio, Coni è stato costantemente monitorato nei suoi spostamenti. «A ogni tappa mi venivano attaccati degli elettrodi che trasmettevano tutte le informazioni sulle mie condizioni fisiche al Politecnico di Torino», spiega il canoista. «Ringrazio il G.S. Aquila Cagliari per aver organizzato questo patrocinio». 

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