Diritto alla salute, tra invecchiamento e calo demografico
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Cosa intendiamo dire quando parliamo di diritto alla salute? La riflessione, dati ed evidenze alla mano, da un medico cagliaritano, che analizza lo stato della medicina moderna fra nuove cure, tecnologie a disposizione e big data, con un focus su quanto ad oggi è stato fatto e sul percorso ancora da compiere.
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MORTALITA' RIDOTTA - L'invecchiamento della popolazione è strettamente correlato alla bassa natalità, ma non dobbiamo ovviamente trascurare l’allungamento dell'aspettativa di vita. E' vero che le migliorate condizioni di vita, una migliore alimentazione e condizioni generali della società sono una componente essenziale di questo fenomeno demografico. Ma un ruolo importante è stato dato dalla ricerca medica, dai nuovi farmaci e dalle cure mediche in generale.
Le malattie cardiovascolari, pur restando la principale causa di morte, sono le patologie che hanno beneficiato maggiormente della rivoluzione scientifica. Da un lato alcuni farmaci che hanno ridotto la mortalità nel post infarto di almeno il 30%, la rete cardiologica che ha abbassato, con la tempestività delle rivascolarizzazioni cardiache, il numero di morti precoci e poi gli interventi di bypass aorto coronarico.
Siamo in una fase storica nella quale abbiamo raggiunto picchi molto alti nella medicina curativa in attesa della medicina personalizzata, della clonazione terapeutica, che cambieranno totalmente questa prospettiva. L'altra faccia della medaglia è che grazie alla ridotta mortalità aumenta il numero delle persone che convivono con la loro malattia: in particolare, sono milioni in Europa i pazienti con scompenso cardiaco.
ONCOLOGIA - Nell'ambito generale dell'oncologia la ricerca e l’impegno dei medici stanno dando un contributo sostanzioso che sta cambiando la storia di queste patologie, che restano la seconda causa di morte. Sta cambiando radicalmente la qualità di vita di questi pazienti, stanno aumentando i tassi di sopravvivenza e di guarigione e nel campo di alcune patologie, come quelle ematologiche, i risultati di cure innovative preparate nei laboratori di biotecnologie sono veramente sorprendenti. Anche in questo campo siamo in attesa di ulteriori innovazioni che ci arriveranno dalla ricerca scientifica ed in particolare dalla genomica. Tutto ciò è fortemente positivo e noi dobbiamo capire che questi cambiamenti comportano nuovi bisogni di salute, cure di lunga durata e capacità da parte nostra di poter coprire questi nuovi bisogni.
In sintesi, la medicina curativa si trova di fronte ad una crescente domanda di cure e di servizi sanitari e anche il nostro servizio sanitario regionale deve percorrere questa strada.
Ma non dobbiamo dimenticare che i bisogni di salute sono infiniti, mentre le risorse sono finite. Noi vediamo pertanto come sia difficile far fronte a questa crescente richiesta di cure.
Le liste d'attesa per le visite aumentano, i tempi di attesa per un intervento programmato sono talora troppo lunghi ed il ricorso ad una sanità a pagamento diventa sempre più frequente. Ci troviamo di fronte a due percorsi che dobbiamo compiere per far fronte a questi nuovi bisogni. Ma l'uno non esclude l'altro, e avremmo dovuto intraprenderli da tempo.
Antonio Barracca
(Medico specialista e già dirigente ospedaliero, Cagliari)
(Articolo 1 di 4 domani esce il 2°)