Emissioni di anidride carbonica in calo in Sardegna.

La riduzione emerge dal secondo rapporto del Pears (Piano energetico ambientale e regionale della Sardegna), lo strumento attraverso il quale la Regione monitora lo stato del consumo energetico nell'Isola.

"Il calo delle emissioni di CO2 associate ai consumi è in linea con l'obiettivo strategico di sintesi del Pears, che ne prevede una riduzione del 50% entro il 2030, rispetto ai valori di riferimento del 1990", spiega l'assessore regionale all'Industria Anita Pili.

Le informazioni sono riferite al 2018. Il calo è del 21,5% rispetto al precedente monitoraggio ed è un risultato generato principalmente dalla contrazione registrata nel settore delle trasformazioni e dei consumi termici, nonostante il continuo aumento delle emissioni legate al macro settore dei trasporti.

Il documento evidenzia anche come, rispetto al 2013, nello specifico per il macrosettore elettricità, emerga una sostanziale stabilità dei consumi complessivi, pur con una contrazione del settore industriale (-13%) a fronte di un aumento dei consumi del settore terziario (+8%). La quota di elettricità da fonti rinnovabili (Fer) stimata per i consumi finali di energia elettrica è pari al 42.1%, in leggero aumento rispetto al 2013.

Per quanto riguarda l'energia termica, rispetto al 2013, grazie anche alle condizioni meteorologiche più favorevoli del 2018, si osserva una contrazione dei consumi di energia termica in tutti i settori, più accentuata nel settore terziario.

(Unioneonline/l.f.)
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