Adelasia Cocco, prima donna medico condotto d'Italia
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Forte e indomita, Adelasia Cocco è stata, nel 1914, il primo medico condotto donna d'Italia. La sua tenacia e il suo valore trovano il giusto riconoscimento in una società in cui iniziano a germogliare i semi dell'istruzione al femminile.
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È il 1907 quando una donna sarda forte e caparbia, Adelasia Cocco, si iscrive alla prestigiosa facoltà medico-chirurgica di Pisa.
Sassarese di nascita, Adelasia – un nome che ricorda l’ultima giudicessa di Torres e regina di Sardegna – è figlia di una famiglia colta: il padre è l'intellettuale progressista Salvatore Cocco Solinas, scrittore e studioso amico di Grazia Deledda e di Angelo De Gubernatis.
Per Adelasia le parole del professor Gughetti "nessuna donna è in grado di raggiungere un posto eminente nella professione medica" sono un vento flebile, che non spezza la sua voglia di rincorrere una professione che sente tagliata su misura delle sue conoscenze e inclinazioni.
GLI STUDI - A Pisa Adelasia studia, supera esami, e sceglie di andare oltre il microscopio: la sua passione è esercitare, e nel 1913, rientrata in sardegna, si laurea in medicina, seconda donna dell'Isola dopo Paola Satta, con una tesi con il direttore dell’Istituto di patologia e clinica medica dell'Università di Sassari, professor Luigi Zoia.
Nel 1914 presenta la domanda per diventare medico condotto in Barbagia. Mai nessuna prima di lei aveva osato farlo, e davanti a quella richiesta così "irriverente e spudorata" il prefetto di Nuoro rifiuta di firmare il decreto di nomina. Ma è rivolta e il valore di Adelasia trova il giusto riconoscimento in una società in cui iniziano a germogliare i primi semi dell’istruzione femminile. Rotti gli indugi, i consiglieri comunali di Nuoro le assegnano un posto nel vecchio rione di Seuna, dove ben presto la giovane dottoressa conquista la fiducia della gente.
PRIMA DONNA MEDICO - Adelasia Cocco è storia: la prima donna medico condotto d’Italia.
"Ho vissuto – scriverà – un'esperienza bellissima a contatto con i poveri, i contadini, i pastori, quasi in terra di missione. Ho dovuto lottare contro tutti, in un ambiente talvolta ostile che voleva il sesso debole relegato fra i fornelli di casa. Alla fine ebbi la stima della popolazione".
La sfida continua, e nel 1915 Adelasia chiede ed ottiene il posto del medico condotto di Lollove, piccolo paese vicino a Nuoro, Andrea Romagna, ferito a morte in un agguato. Prende in cura i 400 abitanti del piccolo paese sperduto tra i monti: scortata da un assessore a cavallo, è il medico che batte strade polverose curando corpo e spirito e portando conforto e presenza in una terra poverissima, minata da banditi e aspre vendette.
Adelasia brucia ancora una volta le tappe e diviene, nel 1919, la prima donna a prendere una patente automobilistica in Sardegna.
FORTE E INDOMITA - È accusata di compiacenza quando redige il certificato medico per l’amica Mariangela Maccioni, insegnante nuorese coraggiosa oppositrice del fascismo, in cui attesa che la maestra è malata e "non può prendere parte a cerimonie che abbiano carattere emotivo".
Nel 1928 diventa Ufficiale sanitario del Comune di Nuoro, nel 1935 è direttrice dell'Istituto provinciale di Igiene e Profilassi.
Si spegne in una serena vecchiaia nel 1983, all'età di 98 anni.
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