Fa molti tentativi prima di riuscire nell'intento. Prima col guinzaglio di un cane, lungo, resistente. Prova in bagno, poi si sposta in un'altra camera. Un attimo dopo è tutto finito. La trova appesa, la sua amica giovanissima, al rientro dal lavoro, alle tre del mattino.

Succede a La Maddalena, dove una 23enne di Porto Torres ha deciso di farla finita due giorni dopo aver raccontato di essere stata vittima di un'aggressione in casa. Un racconto denso di particolari, che ha rinfocolato la sensazione di insicurezza che Porto Torres, e altri centri dell'hinterland, stanno vivendo. Aveva detto di essere stata aggredita e narcotizzata mentre apriva la porta di casa, al rientro dal lavoro, all'una di notte. Di aver sbattuto la faccia, e infatti aveva un ematoma. Di aver scoperto, dopo essersi riavuta, di essere stata rapinata. La sua camera era stata messa sottosopra, e il suo borsello, contenente più di mille euro, era sparito.

Una disavventura che però, al di là del clamore mediatico, non era approdata in caserma. Nessuna denuncia, nessuna notizia, solo un silenzio sospetto e il dubbio che ci fosse qualcosa dietro. La giovane lavorava in un bar del centro, a Porto Torres, poco distante dal porto. Il giorno dopo in città era tutto un rincorrersi di ipotesi, a spiegare la mancata denuncia. Poi le voci si erano acquietate, e la faccenda sembrava destinata all'archiviazione, l'ennesima rapina senza colpevole. Due giorni dopo, l'epilogo.

Il porto di La Maddalena
Il porto di La Maddalena
Il porto di La Maddalena

Il fine settimana chiama una sua amica, le chiede se può ospitarla per qualche giorno. L'amica ha accettato, dopo averla avvisata dei suoi orari di lavoro. A quel punto infila due stracci in una borsa e parte per La Maddalena.

Poi un cappio e un biglietto per l'amica: «Scusami, ma non sarei riuscita a farlo a Porto Torres».

Le forze dell'ordine "indagano a 360 gradi", per cercare di capire cosa sia successo.
© Riproduzione riservata