Monastir, attentato al centro migrantiLa Prefetta: "Avanti con l'accoglienza"
Parole decise e coraggiose della Prefetta Giuliana Perrotta, dopo il sopralluogo effettuato nell'ex scuola di Polizia penitenziaria di Monastir, una delle strutture individuate per l'accoglienza dei migranti, devastata da un attentato incendiario la notte scorsa.
"Non ci lasceremo intimorire da questo tipo di azioni - ha detto la Prefetta - mentre confermiamo che il piano di accoglienza dei migranti va avanti grazie alla collaborazione fra istituzioni e società civile".
Alle 23,20 di ieri ignoti dopo aver scavalcato la recinzione sono entrati nel locale che ospita la centrale idrica ed hanno appiccato il fuoco a un quadro elettrico distruggendolo.
Poi hanno cosparso di benzina il locale caldaie dell'edificio principale della struttura e lo hanno fatto esplodere.
La deflagrazione ha provocato danni definiti "rilevanti" al locale caldaie e a una parete di un altro edificio, che rischierebbe di cadere.
Ma gli incendiari volevano creare danni ancora maggiori perché hanno portato dentro una bombola a gas da 15 chili che fortunatamente non è esplosa
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri che hanno subito iniziato gli accertamenti.
Le zone danneggiate sono state messe in sicurezza e poste sotto sequestro.
SEGNALE INQUIETANTE - Si tratta di un segnale inquietante contro l'arrivo dei migranti.
A Monastir, nei giorni scorsi, erano esplose le proteste.
Era stato organizzato un presidio davanti alla ex scuola, per protestare contro la decisisione di ospitare i migranti; un presidio al quale aveva preso parte anche la sindaca Luisa Murru: "Chiedo rispetto per il paese e per i migranti. Non si può continuare a gestire l'emergenza in questo modo, all'insegna dell'improvvisazione e dello scaricabarile sui Comuni".
PIGLIARU: ATTO VILE - Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha espresso al Prefetto di Cagliari Giuliana Perrotta la solidarietà dell'intera istituzione Regionale e si è messo in contatto con il Sindaco di Monastir e con il Ministero dell'Interno per chiedere un incontro urgente.
"Questo atto inaudito non ci farà recedere dalla nostra politica dell'accoglienza.
Le azioni vili e delinquenziali non rispecchiano il sentimento della popolazione e degli amministratori locali, al fianco dei quali lavoriamo ogni giorno".