19 marzo 2016 alle 18:13aggiornato il 19 marzo 2016 alle 18:25
Santadi e Villaperuccio insieme per la riqualificazione delle fasce fluviali del rio Mannu
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Il corso del rio Mannu visto non come una semplice, seppur vitale, via d'acqua, ma come un accesso al patrimonio naturalistico, storico e archeologico del Basso Sulcis. Santadi e Villaperuccio, tramite l'Unione dei Comuni del Basso Sulcis, stringono un patto per il recupero e la riqualificazione paesaggistica delle fasce fluviali del grande corso d'acqua che, attraversato il territorio dei due Comuni, si getta nel lago artificiale di Monte Pranu, a Tratalias. Gli amministratori dei due centri, infatti, nell'ambito del bando regionale "Baddhe", hanno approvato l'accordo di programma e il progetto preliminare per la risistemazione ambientale degli argini e delle rive del fiume. Nessun intervento di mitigazione del rischio idrogeologico, peraltro prerogativa di altri enti e di altri bandi, ma un più ambizioso piano (dal costo stimato di 250 mila euro) per sistemare la viabilità e creare sentieri rurali che uniscano i due centri del Sulcis e, in particolar modo, la fortezza fenicio punica di Pani Loriga e la necropoli prenuragica di Montessu, due tra le aree archeologiche più importanti del Sulcis Iglesiente. .
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