Quasi 38mila reperti archeologici, numismatici, archivistici e librari recuperati, per un valore totale di oltre 2,5 milioni di euro, nel corso di oltre duemila controlli e verifiche effettuate in aree tutelate, esercizi commerciali, musei e piattaforme web. 

Sono i numeri dell’attività 2023 dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari, che ha giurisdizione su tutta la Sardegna, per contrastare il commercio clandestino, le frodi, il vandalismo e il collezionismo illegale legati alle antichità. 

Tra le operazioni di maggior rilievo portate a termine dai carabinieri, l’indagine che ha portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di un uomo che ha asportato una porzione di “barite tabularia a scaglie brune” dalla Grotta di Santa Barbara di Iglesias, “gioiello” naturale risalente al periodo Cambrico inferiore (circa 500 milioni di anni fa), patrimonio unico ed inestimabile a livello mondiale. 

Sempre nel corso del 2023 i carabinieri per la tutela del patrimonio hanno sequestrato dieci metal detector e due attrezzi specifici utilizzati per scavi archeologici clandestini nelle aree del Campidano. 

Nel mare della costa nord orientale della Sardegna, in territorio di Arzachena, sono stati inoltre recuperati, dopo la segnalazione di un privato cittadino, circa 30mila follis, ovvero monete di bronzo risalente al IV secolo dopo Cristo. 

(Unioneonline/l.f.)

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