Il suo scatto è stato premiato dalla Nasa nel giorno di Natale. Per realizzarlo, il fotografo piemontese Valerio Minato, ha aspettato sei anni. Appostamenti infiniti per cercare il punto in cui la luna tramonta dietro il Monviso e la basilica di Superga a Torino. Tanti tentativi andati a vuoto, un ricerca continua e un chiodo fisso: portare a casa l’immagine che aveva in testa da tempo. Il momento giusto è arrivato il 15 dicembre alle 18.52. In quell’istante c’era l’allineamento perfetto per scattare una bellissima immagine che dopo il riconoscimento dell’agenzia spaziale americana ha fatto il giro del web. Ne hanno parlato tutte le testate giornalistiche mondiali e ovviamente e immancabilmente non sono mancati i commenti sui social. Valanghe di complimenti, ma non solo. In molti hanno gridato al fake, al fotomontaggio e in tanti erano pronti scommettere che dietro quello scatto c’era lo zampino della piattaforme che generano immagini con l’intelligenza artificiale. Valerio Minato, 42enne grande esperto di fotografia del paesaggio, probabilmente aveva previsto tutto. Non solo il momento in cui ci sarebbe stato l’allineamento chiesa-Monviso-luna, ma anche i possibili commenti. Immaginando e anticipando la prevedibile tempesta sul web ha pensato di registrare un video proprio mentre realizzava realizzato lo scatto. L’ha pubblicato sulla sua pagina Facebook per mettere a tacere quanti frettolosamente lo avevano sommerso di critiche. Ma non è bastato, visto ancora c’è chi non ci crede.

Gli aspetti tecnici

Come è stata realizzata la fotografia? «Non si tratta poi dell'unione di più scatti – si legge nel sito fotodigitali.it - ma di un singolo scatto utilizzando un forte ingrandimento. L'apparecchiatura comprende una fotocamera mirrorless Canon EOS R5 con un'ottica Canon EF 500mm f/4 L IS USM». Il punto scelto da Valerio Minato si trova a 12 chilometri dalla basilica di Superga e a 80 chilometri dal Monviso. Negli ultimi anni il fotografo ci aveva provato tante volte, ma le condizioni meteo hanno sempre impedito di immortalare quel momento. Il 15 dicembre scorso tutto è filato per il verso giusto. Il consueto appostamento, l’attesa e infine lo scatto.

Il racconto del fotografo

Nei giorni scorsi Valerio Minato è stato intervistato da tante testate giornaliste. Durante un servizio realizzato da La7 ha raccontato la storia delle fotografia che l’ha fatto conoscere in tutto il mondo. Ecco le sue parole: «Sono passati sei anni dall'idea alla concretizzazione di questa foto perché la fasi lunari adeguate alla realizzazione di questo scatto non sono tante, sono fondamentalmente due: quelle che permettono di evidenziare la silouette del Monviso: quindi la luna piena, o la falce di luna nel momento crepuscolare in cui si vede, è visibile la parte non illuminata direttamente dalla luna quindi la parte oscura, la luna cinerea, quella illuminata di luce riflessa. Infatti nella foto vediamo: sulla destra la falcetta di luna illuminata direttamente dal sole, mentre tutta la parte di sinistra, che evidenzia la silhouette del Monviso, è la parte illuminata di luce riflessa ovvero la luce del sole va sulla terra rimbalza e va a illuminare la parte in ombra della luna. Settando adeguatamente la macchina fotografica la si riesce a vedere ma la si vede benissimo anche a occhio nudo. Come in molti dei miei lavori, anche qui molte accuse c'è stato molto utilizzo di photoshop, utilizzo di intelligenza artificiale, polemiche pretestuose di persone che non sanno quanto lavoro c'è dietro a scatti del genere e persone che non conoscono la materia, anche perché se avessi utilizzato sotterfugi e tecnologie non avrei aspettato sei anni da quando ho avuto l'idea al 15 dicembre quando ho realizzato la foto».

Note biografiche

Valerio Minato nasce a Biella nel 1981. Inizia a fotografare nel 2012. Studia e si laurea in Scienze forestali nell’università di Torino. «Le prime sperimentazioni – si legge nel curriculum pubblicato sul sito del fotografo - unite all’amore per la mia nuova città di adozione, Torino appunto, mi portano ad immortalare con sempre maggior frequenza e successo i panorami e le visuali della capitale sabauda».

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