A La Maddalena, dopo le dimissioni del consigliere delegato Stefano Cossu, passato di recente all’opposizione, e quelle recentissime dell’assessore esterno Claudio Tollis, «delusi dalla ormai palese inconcretezza dell’amministrazione», hanno commentato dai banchi della minoranza, Rosanna Giudice, Annalisa Gulino e Alberto Mureddu, «è ormai chiaro che la maggioranza, a poco più di un anno dalla fine del fallimentare mandato, vacilla pesantemente». Questo dal punto di vista politico; da quello amministrativo gli stessi consiglieri stigmatizzano il fatto che ci siano stati, in «4 anni, 4 aumenti delle tariffe TARI». Fermo restando, scrivono, «che si poteva intervenire su una razionalizzazione dei costi, riducendo, ad esempio, alcune frazioni più costose rispetto ad altre, come il secco, azione che non è stata messa in campo, la realtà è che le tariffe per i maddalenini aumenteranno del 10% nel 2024 e del 10% nel 2025, un bel 20% in più nel biennio».

E facendo un esempio concreto, scrivono sempre Giudice, Gulino e Mureddu, «una famiglia di 2 persone, per un’abitazione di 75 mq, nel 2023 ha pagato 278 euro, nel 2024 ne pagherà 305. Un’attività commerciale di ristorazione di mq 100, nel 2023 ha pagato 1770 euro, nel 2024 ne pagherà 1946». Fermo restando l’aumento del costo del carburante sebbene la Regione abbia dato contributi in tal senso, i tre consiglieri d’opposizione ritengono che gli aumenti si sarebbero potuti compensare utilizzando parte del contributo di sbarco.

«Peccato», concludono, «non avere la fortuna di essere amministrati con la stessa efficacia dei comuni limitrofi, come quello di Olbia che, pur avendo gli stessi vincoli imposti da ARERA, è riuscito non solo a non aumentare la TARI ma, addirittura, a diminuirla».

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