I dati sono allarmanti: quella da Hpv, il papilloma virus umano, è l'infezione sessualmente trasmessa più diffusa al mondo, con circa 5.5 milioni di nuovi casi all'anno. E, contrariamente a quanto si pensi, colpisce più gli uomini che le donne. Non sempre l’infezione porta al tumore, ma l’ Hpv è stato classificato come il secondo agente patogeno responsabile del cancro al mondo, preceduto solo dal cancro dello stomaco. L’ HPV è anche causa di tumori benigni quali i condilomi ano-genitali. Le armi in nostro possesso per prevenire questi tumori sono gli interventi di prevenzione primaria come la vaccinazione e quelli di prevenzione secondaria come gli screening. Nonostante il vaccino sia efficace e sicuro e fortemente raccomandato in tutto il mondo, le coperture vaccinali in Sardegna sono ancora insufficienti e lontane dal livello di copertura raccomandato del 95%.

Gabriele Mereu è il responsabile della Struttura Vaccino profilassi della Asl di Cagliari.

Dottor Mereu, che cos’è il papilloma virus?

«I Papilloma virus sono virus a DNA, ne esistono oltre 200 tipi e sono specie specifici. Più di 80 sierotipi infettano l’uomo e sono chiamati HPV, (“Human Papilloma Virus”. Di questi 80 circa 40 tipi infettano le mucose genitali e di essi 15 sono definiti ad alto rischio oncogeno. L’ HPV è stato classificato nell’ultimo rapporto dell’Associazione Americana per la ricerca sul cancro (AACR) come il secondo agente patogeno responsabile del cancro nel mondo, secondo soltanto a un altro agente infettivo, l’Helicobacter pylori, responsabile del cancro dello stomaco».

Come ci si ammala?

«Ci si ammala attraverso la trasmissione del virus da un individuo ad un altro e avviene prevalentemente attraverso il contatto sessuale, il contagio può avvenire anche attraverso la trasmissione dalla madre infetta al feto oppure nel momento del parto. E’ inoltre possibile la trasmissione anche attraverso il bacio o il contatto digitale e seppur molto rara, attraverso strumenti contaminati (sonde vaginali, colonscopi). I principali fattori di rischio per l’acquisizione di una infezione da HPV sono rappresentati dal comportamento sessuale, in particolare la giovane età al primo rapporto, pluripartners, anamnesi positiva per le altre infezioni a trasmissione sessuale, multiparità, immunocompromissione, fumo».

Il preservativo è utile?

«Sì, ma per le modalità summenzionate di trasmissione non è sufficiente per una protezione assoluta. Una precedente infezione non fornisce comunque una immunità sufficiente per proteggere da una nuova infezione mentre l’unica reale protezione è data dalla vaccinazione».

Quali sono i sintomi?

«Dal 70% al 90% dei casi le infezioni da HPV sono asintomatiche o non determinano sviluppo di patologie correlate ed il virus viene eliminato entro 12-14 mesi. Nei restanti casi si sviluppano lesioni di basso od alto grado che tendono a persistere o a progredire in tumori maligni. Il virus HPV è il principale agente causa del cancro del collo dell’utero che risulta essere il quarto tumore al mondo ed il secondo nella fascia d’età dai 14 ai 45 anni. È inoltre anche causa del cancro della vagina, della vulva, del pene, dell’ano, dell’orofaringe, oltre ad essere causa di tumori benigni come i condilomi genitali e le verruche».

Chi può vaccinarsi contro l’Hpv?

«La vaccinazione in Italia è offerta attivamente e gratuitamente nei centri vaccinali a tutte le femmine nate dal 1997 in su ed a tutti i maschi nati dal 2006 in su. E’ inoltre offerta gratuitamente anche alle persone di tutte le età con lesioni di vario grado, alle persone HIV positive ed agli uomini che fanno sesso con uomini, è inoltre consigliata ai viaggiatori internazionali. Può essere praticata dal’ età di 9 anni compiuti (in Italia il calendario la prevede dagli 11 anni compiuti) senza limiti d’età e, per chi non rientrasse nelle categorie summenzionate può essere effettuata tramite pagamento di un ticket».

Perché il vaccino è consigliato anche agli uomini?

«Gli uomini sono anch’essi colpiti dall’infezione e quindi a rischio di tumori maligni al pene, ano, orofaringe e benigni quali condilomi e verruche. Inoltre la percentuale di uomini colpiti da infezione è superiore a quella delle donne, la vaccinazione pertanto è importante anche per ridurre la catena d’ infezione. La vaccinazione fornisce una copertura molto alta (90%) nel prevenire i tumori maligni da HPV, viene praticata in due dosi sino all’ età di 14 anni e di tre dosi nelle età successive. Minore è l’età in cui si pratica più efficace risulterà la risposta anticorpale. L’ obiettivo di copertura vaccinale imposto dal Ministero della Salute è del 95% degli aventi diritto, purtroppo causa di una scarsa consapevolezza del rischio HPV e dell’ importanza della vaccinazione come del più efficace strumento di prevenzione primaria, le coperture in Italia e soprattutto in Sardegna purtroppo sono ancora insufficienti».

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